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Per ultimo mi sembrò che potessero porgere interesse abbastanza generale le nozioni intorno al modo di viaggiare di meno di un secolo fa, cotanto diverso da quello dei giorni nostri, non che i cenni intorno agli usi ed ai costumi in Italia a quell’epoca, quali comparivano agli occhi di un forastiere, e parimenti mi parve, che certe pagine, quali ad esempio quelle che narrano la scena dell’autore scambiato per un emissario austriaco dagli abitanti di Malsesine sul lago di Garda, quando stava disegnando le rovine di quell’antico castello; le usanze ed i costumi di Venezia, quali ce li rappresenta nelle sue comedie il Goldoni; la discussione nel palazzo ducale di Venezia della lite intentata alla consorte del doge; le serate artistiche di Frascati, presiedute del conte di Riefenstein; il pranzo a Napoli in casa della principessina bizzarra e ricciuta; la visita a Palermo alla famiglia del Cagliostro; quella a Catania al principe ed alla principessa di Biscari; le scene comiche con quel cervello balzano del vecchio e burbero governatore di Messina; la descrizione del viaggio avventuroso per mare, da Messina a Napoli; l’ultima serata passata a Napoli presso la principessa Giovine, ed altre pagine ancora, fossero tali, da farsi leggere con diletto da chiunque. Mi sembrò pertanto in complesso, che il libro potesse riuscire, nella prima parte, (che quella del secondo soggiorno a Roma, quasi tutta personale, porge interesse di gran lunga minore, e per apprezzarla converrebbe essere Tedesco, ed avere