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epigrammi 25


LXXX.

9 ottobre 1797.

Nei prolissi calzononi
(Lor legittime magioni)
Stan di casa i re-galli-pubbliconi.
Han per cresta i cappelloni,
Supplemento dei braconi,
Che van salendo all’alte regïoni
Sin che il capino anch’ei vi s’incalzoni.

LXXXI.

13 ottobre 1797.

Ecco nascer Penelope da Frine.
Da servili costumi putrefatti,
Fecondati dai Galli,
Ecco nascer fra noi città-latrine.
E a libertà gridando: dalli, dalli:
Degli stupidi e matti
E birbi senza fine
Fatte sono in un attimo il ricovero.
La storia un dì, per risparmiarci il novero
Dei lor fatti e misfatti,
Le chiamerà: Repubbliche funghine.

LXXXII.

Sotto al ritratto mio per la sorella.

17 novembre 1797.

Non che a te, fida suora, ai più remoti
Figli dei figli tuoi, prole mia sola,
Questo mio volto interpetri i miei voti.

LXXXIII.

12 febbraio 1798.

Dopo tanti gran secoli da cani,
Rinascer veggo alfin Galli-romani.
Nè asseverare io temo,
Che della Lupa sien pur questi un ramo;