Pagina:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu/210

202 vittorio alfieri


EPIGRAMMA LII.

23 maggio 1796.

Non vorrian esser Vandali i Francesi;
Quindi or gl’Itali Quadri arder non vonno;
Ma solo a gloria intesi,
Per fingersi non barbari, li rubano.1
Che pro? ben le lor mani sgraffiar ponno,
Ma in trattare il pennel goffe titúbano.

EPIGRAMMA LIII.

7 giugno 1796.

La vile Europa dalla Gallia vile
Batter si lascia, e leggi anco riceve.
Ragion ne vuoi? fia breve. —
Di codardi mal giunti, a cui sottile
Verga, mal retta, e in più divisa, impone,
Palma ne ottengon lieve
Codardi, avvinti sotto un sol bastone.

EPIGRAMMA LIV.

5 luglio 1796.

Scrive amichevolmente
All’amico Gran Duca il Gallagogo,2
Che metteragli irresistibilmente
Sei mila armati amici entro Livorno.
Risponde blandamente,
Pel lattante Signore il Pedagogo;




  1. Ai Duchi di Parma, e di Modena, Principini che non erano in guerra co’ Francesi, ed inermi del tutto, furono tolti da questi magnanimi conquistatori parecchi bellissimi quadri; fra i quali, al Duca di Parma il famoso S. Girolamo del Correggio. Ed eran questi generosi furti i fatidici precursori di quelle veramente nuove Repubblicocuzze, che furono poi tutto il prodotto residuale delle industriose Culofatture Francesi da essi lasciate in Italia, da seppellirsi poi nell’Eridano, insieme coi loro tessitori.
  2. Gallagogo, cioè menator di Galli, parola in tutto sorella di Pedagogo, menator di ragazzi.