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DOCUMENTO III.

Quietanza finale di Vittorio Alfieri alla Repubblica Francese,

spedita in Parigi nel luglio 1795.

In nome della santa
Indivisibil una Libertà
Qui scrivo ciò che canta
La indomabil mia pura Povertà.
A te, mio agente, mando carta bianca
Di quanto emmi dovuto dalla Franza.
Ai cittadini, a cui la Città manca,
Io sottoscritto do piena quietanza;
Avendo ricevuto
Più pagamenti. Primo, la mia Pelle,
Ch’io presi in don dai Novecento Re,
Partendo in fretta in furia dalle belle
Contrade della nuova Liberté.
Secondo, ho ricevuto
Lor Volonté (ch’è una Cambial segreta)
Di ristorarmi dei sofferti mali,
Pagando al par che i frutti i capitali.
Qui il doppio ho ricevuto;
Sendo lor Volonté miglior moneta
Che non è la lor Carta,
Ove in quattrin la Lira invan si squarta.

E questi erano i tre soli documenti d’ogni privato interesse fra lo spogliato Autore e la spogliante Repubblica.

PROEMIO.

13 gennaio 1795.

VI.    . . . . . Funemque reduco


Persio, Sat., V, 118.


Al Carcer lor gli Schiavi io riconduco.


Odio all’emula Roma acerbo eterno
Giurava il forte Annibale su l’ara:
Nè a vuoto usciva la minaccia amara,
Che gli era anzi di Gloria eccelso perno.