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198 Giro del Mondo

chiamato Sciah-gehan. Venne appresso Oreng-zeb, il quale, col mezzo di tante crudeltà, pervenuto al Trono dell’Indostan; volle portare il superbo nome di Oranzevo Alem-ghire, cioè Signore del Mondo; credendo di possederne tre parti. A tal fine portava egli in cammino, per insegna (come anche nel sigillo delle patenti) una palla d’oro: e oltreacciò rompeva un’angolo del foglio, sul quale scriveva, in segno che la quarta parte del Mondo non era sua. Aggiunse egli all’Imperio i Reami di Vigiapur, e Golconda (i di cui Re teneva a mio tempo prigionieri) parte del paese del Savagì, e di altri Regoli dell’Indostan.

S’ingegnava Oranzevo di farsi stimare grande osservatore della sua legge, ed amico della giustizia. S’avea così divise l’ore, che quasi in niuna potea dirsi, ozioso. Alcuni giorni della settimana si lavava il corpo, prima di sorger l’Aurora; poi fatta orazione, prendeva alquanto di cibo: indi sentiti per due ore i Secretarj, dava prima di mezzo dì l’audienza pubblica, dopo la quale faceva la seconda volta orazione. Ciò fatto desinava, e poco dopo tornava a dare udienza, per passare poscia a fare la terza, e


quar-