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Del Gemelli. 61

detta, per alcuni affari del Ius-Bascì. Con tutto ciò i Rattar dell’altra strada vennero a ritrovarci, per far delle loro. Andarono in prima da Malachia, il quale per non pagare, si finse Giorgiano; e richiesto di me, disse, ch’era un Franco, che andava ad Ispahan, per servire il Re. Ciò saputo, e vedendoci anche in compagnia del Ius-Bascì (persona molto autorevole) ci lasciarono stare per gli fatti nostri. Per riguardo del medesimo risparmiai un Toman, che val quanto 19. scudi della moneta di Napoli; quanto appunto voleva un servidore dell’Inviato, per prendere la cura egli di pagare i passi a tutti i Rattar.

Circa le 2. ore della notte dello stesso giorno 26. ne partimmo; avendo prima accomodate del bisognevole le pistole de’ servidori del Ius-bascì, per la tema che si avea di ladri. Camminammo tutta la notte per paese piano, e ben coltivato, senza incontrar persona di male affare; però in caso di bisogno avria bisognato fabbricare un Fortino, per porvi su un Falconetto in vece di archibuso, che portava un Soldato del Re, che ne accompagnava. Io certamente non poteva alzarlo da terra, nè so com’egli potesse spararlo.


Dopo