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54 Giro del Mondo

verso la sera ci ponemmo in cammino. Ad un’ora di notte cadde una buona pioggia, che rendè oscura l’aria, e ne obbligò a servirci di lanterna, e di guida. Dopò tre ore volle prender riposo il Ius-bascì presso d’un fiume. Due ore prima del dì ci riponemmo poscia in istrada; e camminando per monti, e valli sterili, sul nascer del Sole, dopo 15. miglia fatte in cinque ore, ci trovammo nel sudetto Casale di Miana; luogo fangoso, come posto fra lagune. Non vi trovammo persona, perche come dissi, tutti se n’erano fuggiti lasciando le case, e gli averi. Vi erano solo due Rattar, i quali non ebbero ardire di avvicinarsi. Vedemmo un’ottimo karvanserà nuovamente fabbricato, e un’altro antico rovinato. Il Paese non sarebbe affatto cattivo, e certamente sarà abitato di nuovo.

Dopo 4. mi. di strada passammo il grosso fiume di Miana, dove fu già un ponte di 30, archi, de’ quali ora sei soli ne restano in piedi. Passammo a guazzo tutte e 4. le braccia, in cui è diviso; ma l’ultimo è profondo in maniera, che d’Inverno non si potrebbe passare con cavalli, ma con cammelli. Montammo poscia una montagna detta kaplantù (la più alta che


sia