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di tanti schiavi, mi il dominio ancora. Il buono Aidar ciò ottenuto, provvedutigli come meglio potè, diede loro la libertà di tornare alle proprie case; in ricordanza dei qual beneficio, conservarono sempremai quei popoli grandissima affezione a lui, ed alla sua prosapia.

Or trovandosi i Persiani oppressi dal giogo de’ Tartari[Asiæ nove descript. lib. 2. cap. 1.] sin dal 1250. ed ardendo d’intestine guerre, per gli odii, che regnavano nella famiglia degli Ussun-Cassan; preso ardimento Ismael Sofì terzogenito di Sceik-Aidar, coll’ajuto de’ Caramani, cominciò ad occupare l’Imperio; espugnando primamente Tauris divisa in fazioni; e poi disfacendo in battaglia Alamut Re di Persia (o secondo altri Aluante nato di Jacupio figlio di Ussum-Cassan) ed uccidendolo di propria mano presso la stessa Città[Angiolello in gestis Usum-Cassani.]. Ciò accadde circa gli anni del Signore 1499. e da indi in poi la Persia si chiamò Regno de’ Sofì[Barroso in sua Asia.], come soggetta alla Schiatta d’Ismael. Alcuni vogliono, senza alcun fondamento però, che questi fusse parimente nipote d’Ussum-Cassano[Bizarro de rebus Persicis.], come nato della di lui figliuola, e da Sicaidarì, cognominato Arduelle da una Città di tal


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