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carta da quel Sign. Persiano mio amico.

Quanto alle lingue, i Nobili ne usano quattro; cioè la Persiana, che chiamano Belik o dolce, la Turchesca detta Sciasce o arrogante, l’Araba eloquente o Gescich, e la quarta corrotta, e de’ Contadini, chiamata Valaat.

La Persiana in se è povera di parole, onde ne piglia molte dall’Araba, ch’è la lingua de’ dotti, e serve per le scienze. Nella Corte però il Re medesimo parla sempre Turchesco, siccome il Gran Mogol nella sua Persiano: lo stesso idioma usavano i Re di Vigia-pur, e Golconda prima d’esser prigionieri del G. Mogol.

Gli artefici migliori d’Ispahan sono quelli, che fanno tele, e drappi d’oro, o di seta, sopra i quali alcuni ingegnosamente pongono fiori con gomma. Riescono anche ottimi i lavori d’acciajo; perche quello metallo, che prima da Golconda (dove è il migliore) andava in Damasco, oggidì va tutto in Ispahan, dove di presente fanno anche molto bene la tempra Damaschina col vitriolo. Niente inferiori sono i lavori di zegrino, e i vasi di terra; de’ quali però i più belli vengono dalle vicinanze di Kerman, e sono bianchi dentro e fuori, ma non si riscal-


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