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più per la loro lunghezza, che per la quantità de’ lumi. Ciò era a mio giudizio, perche i Persiani più temono, che amano i loro Re; onde non è gran fatto, che l’istesso giorno, che morì Scia-Selemon, si celebrassero nozze in Ispahah. Pensava almeno di veder gran cose nel Meidan, perla buona disposizion della piazza, ma pure mi andò fallito il disegno.

Mentre s’aspettava l’ora felice, entrammo nella porta d’Ala-capì. Si veggono dentro questa due grandi volte, che sostengono una gran fabbrica di molti piani; spezialmente la seconda, sopra di cui a destra è la sala, ove il Visir, il Nabab, e l’Axond vengono a render giustizia ne’ giorni stabiliti.

Passandosi avanti per una strada scoperta (e serrata d’alte mura, con archi) si truova una conserva d’acqua; a sinistra la porta, che conduce al giardino (dove si lavò il Corpo del morto Rè) a destra le camere degli rifugiati; ed amendue queste porte erano custodite da’ Sofì, che pregavano per lo Rè.

Coll’opportunità della notte andai vedere la gran Moschea del Rè, non permettendosi d’entrarvi il giorno. Una


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