Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/65


Del Gemelli. 39

da Arabo, m’imbarcai sopra una picciola Saica, che andava a Bichier, dove giunsi l’istesso giorno dopo tre ore di viaggio. Sopra la medesima venne un Capigì, portiero del Bafsà del Cairo, che mi fece intendere da un Giudeo, che avria avuto caro di venire in mia compagnia, e farmi partecipe di quella comodità, che prendeva per lui, offerendomi anche danari, se me ne bisognassero. Benche io conoscessi essere ciò un complimento da Turco interessato, dissimulai, e lo feci ringraziare; giacchè mi ritrovava un paese barbaro, dove egli solo poteva farmi esente dalle insolenze della più pessima canaglia, che viva: essendo i Turchi Angeli a comparizione degli Arabi. Questo Capigì adunque prese in affitto, per una pezza da otto, una picciola Germa, dove dormimmo la notte, per difetto di osteria.

Il Sabato 8. partimmo al far del giorno, ma passate appena 4. miglia, intimorissi il vecchio Capigì, perche il vento era forte, ed il Mare un poco alto: e quantunque il Bey, o padrone lo confortasse con buone parole, non perciò egli lasciò di temere; sicchè fece voltar di nuovo la barca a Bichier. Temono


C 4 gran-