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sia, Europa, ed Africa, non meno che dalle spoglie de’ miseri Bassà, e Ministri dell’Imperio; non sono sempre gli stessi. Ogn’uno che ottiene qualche carica, è tenuto fare un gran presente all’Imperadore; come a dire il Bassà del Cairo non potrà dar meno di mezzo milione di scudi per giungervi, ed altrettanto alle principali Sultane, Muphtì, Gran Visir, Caimecan, ed altre persone di credito, che denno proteggerlo. Questa somma, se non la tiene, bisogna che la tolga in prestito dagli Amici, o da’ Giudei a cento per cento d’interesse. Nè si contenta il Sultano di ciò, che riceve sul principio dal Bassà; ma poi che questi ha pagato i debiti, e comincia a farsi ricco, gli manda per un’Inviato un presente d’una veste, spada, e pugnale, che deve essere dal Ministro ricompensato con altro, che almeno vaglia dieci volte più: e non facendolo, ne riceve un’altro funesto d’una mazza d’armi, o spada; segnale, che non è bene nella grazia del Gran Signore, e che se non procura di placarlo, ben presto dee perder la testa: politica barbara usata da’ Principi Ottomani, per farsi rispettare, succhiando il sangue de’ popoli lor soggetti.


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