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grandissimo commercio; tal che il Bassà, che la governa, ha di rendita circa 10. m. piastre l’anno; oltre gli emolumenti del Cadì, Agà, ed altri officiali. Questa Città anticamente era luogo di delizie d’una vecchia Città, che tiene all’incontro, porta in Asia; della quale non si vedono oggi, che le ruine sulla riva, e’l colle; ove s’eresse poi una picciola Città detta Lapsic. Abbonda Gallipoli di grano, vini, e frutta; particolarmente d’ottimi melloni d’Inverno, avendone io comprati nove eccellenti per tre carlini della moneta di Napoli. La campagna non manca di cacciagione di cervi, lepri, pernici, anitre, ed altri volatili. Il Bazar della Città è molto grande, e più abbondante dell’Alessandrino; essendovi diversità di mercanzie; e di artefici, ed arti distinte, ciascheduna al suo luogo.

Usò più diligenze il Venerdì 18. Rafaele figlio di Simone Viceconsolo, di trovarmi comodità sicura per Adrianopoli: ma non si trovò la caravan, che suole portar la bambagia; né altra compagnia, colla quale potessi andar senza sospetto de’ Giannizzeri: i quali ritornando dalla guerra a’ quartieri d’Inverno nella Natolia, si sbandano per istrada, per gir


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