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trarsi sotto la barra della parete, per unirsi alla forchetta; coll’estremità de’ suoi rami sostiene i con torni laterali della muraglia. Secondo le parti alle quali corrisponde, usasi dividerla in suola di punta, suola di quarti e suola di talloni.

Per la sua disposizione, per la sua tessitura e per le sue connessioni diverse, la suola serve efficacemente a mantenere l’elasticità del piede e soprattutto a moderare la violenza delle percussioni; ma non gode di proprietà tanto essenziali, che allorquando conservasi in uno stato di perfetta integrità; faremo altrove conoscere le differenti alterazioni a cui va soggetta la suola, e ne descriveremo gli inconvenienti di ciascheduna.

La forchetta, parte posteriore del dissotto del piede, è composta d’un’ugna flessibile, presenta una forma piramidale, e trovasi come rinchiusa tra i gambi della parete e della suola. La sua punta anteriore oltrepassata dal lembo plantare della muraglia, corrisponde al centro del piede, ove sembra infiggersi. La sua base, quasi allo stesso livello del lembo plantare della muraglia, concorre all’appoggio del piede, e presenta un vuoto o lacuna triangolare, che la divide in due rami. Questi riunisconsi d’ogni lato coi prolungamenti inferiori della parete, nel fondo d’una cavità longitudinale, stretta, che chiamasi vuoto, o meglio lacuna laterale.

La forchetta ha molti usi assai conosciuti; mantiene i talloni discosti, concorre all’appoggio sul suolo, serve a moderare gli effetti delle violenti percussioni, a dilatare i contorni della muraglia, a rendere il piede meno lubrico ed a mantenervi l’elasticità.