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mezzo a mettersi in pratica tosto avvedesi dell’esistenza dell’affezione; in seguito si ricorre agli astringenti, ai calmanti ed ai fortificanti, dei quali si combina l’impiego secondo i gradi ed i periodi della mala ttia. Faremo solamente osservare che tutti i mezzi indicati per la distorsione del cavallo non, possono trovare applicazione nelle bestie bovine, non abituate a lasciarsi levare i piedi, soprattutto i poste riori; perciò riesce sovente impossibile mantenere i membri affetti in un bagno particolare oppure coprire le parti inferiori con cataplasmi. L’astringente il più semplice ed il più facile ad impiegarsi, nelle prime ventiquattr’ore dall’accidente, è al certo il bagno di riviera; sgraziatamente non trovasi che di rado a portata di tale soccorso. Giunta la malattia allo stato infiammatorio richiede non solo i bagni caldi ed i cataplasmi emollienti, ma eziandio le sanguigne locali. Le evacuazioni sanguigne sono sempre prescritte, allorchè esistono forti dolori, si può aprire la vena sotto-cutane a posteriore della gamba, la quale somministra maggiore quantità di sangue; e questa sanguigna si pratica, siccome fu detto, alla faccia esterna ed inferiore della gamba, dopo il contorno del vaso sulla corda tendinosa del garetto; ha luogo alla cefalica pei membri anteriori (vena sotto-cutanea anteriore dell’avambraccio). I fortificanti comunemente usitati per la distorsione nel bue sono le frizioni spiritose ed i bagni aromatici; la cauterizzazione potenziale vantaggiosa per guarire la distorsione nel cavallo, non è quasi mai impiegata nelle bestie bo-