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e 267 3 esponendo lo stato di mie cognizioni su questo mezzo terapeutico, e facendone conoscere l’applicazione.

§ 22.° caduta dello zoccolo (chute du sabot).

Questo accidente, sempre funesto, può essere l’effetto d’una violenza esterna, dalla quale risultano il distacco subitaneo e la separazione completa dell’ugna dalle parti molli, oppure risultare da una malattia grave, come dalla riprensione, ec.; nel primo caso, vi ha svellimento dello zoccolo, in seguito a sforzi risoluti e violenti che fanno gli animali per aggrapparsi al suolo od alle pietre, altre volte per ritirare il piede impegnato fra corpi duri od in una cavità qualunque. Rapporteremo all’appoggio di questa asserzione le seguenti osservazioni.

Il 19 gennajo 1808, un cavallo attaccato ad una carrozza pubblica, facente il tragitto da Parigi a Rouen, sdrucciolando, cadde all’improvviso sul di dietro: nello sforzo fatto per rialzarsi e seguire il movimento della carrozza, i due zoccoli posteriori si staccarono e non rimasero fissati alla corona che con una porzione di cute.

Il 23 marzo 1822, un altro cavallo attaccato ad una carretta, passando in una contrada di Parigi, si lasciò prendere il piede sotto la ruota di una grossa vettura carica di farina. Cercando svincolarsi, lasciò