Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/241


— 235 —

purazione sia lodevole e poco considerabile; bisogna anche tenda la piaga ad una vicina cicatrizzazione, e che l’animale possa cominciare a prendere appoggio sicuro sul piede operato. La malattia, essendo complicata da chiovardi cartilaginosi, rende costantemente necessarie due operazioni; quella del porrofico, in primo luogo, non procedendo all’ablazione della fibro-cartilagine ulcerata che quando la piaga primitiva sia ben disposta alla guarigione.

Il processo operatorio, del quale precede la descrizione, non diviene efficace che quando le medicazioni vengano eseguite con tutte le precauzioni richieste, e che i piedi ammalati sieno costantemente tenuti lungi dall’umidità, soprattutto dall’urina e dal fimo. La pressione, come abbiamo accennato, è la prima indicazione da soddisfare e senza di cui la guarigione si prolunga e diviene impossibile. In quanto alle attenzioni prescritte per pulire la piaga e sbarrazzarla dalle materie straniere o nocive, siccome le pellicole formate dalle escare, e gli strati d’ugna cattiva, esige egualmente grandi precauzioni; deve eseguirsi in modo di evitare l’effusione di sangue e produrre meno irritazione possibile. Conviene anche visitare di frequente il cavallo in scuderia, affine di osservare se il piede ammalato non soggiorna nell’urina o negli escrementi che può aver resi, e che si avrà cura di far levare.

A misura progredisce la guarigione, il piede riprende insensibilmente la sua forma naturale, i talloni rientrano poco a poco, e finiscono col ritornare