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fondo e procedervi colla più scrupolosa attenzione. Tutte le volte che il tumore si prolunga al lembo inferiore della muraglia, lo si riscontra ad una certa profondità, il più delle volte si scuopre con una resistenza presentata all’incastro, e contro la quale l’operatore è obbligato impiegare maggior forza. Essendo tagliata al livello delle altri parti, questa colonna cornea forma una piccola superficie circoscritta, radiata e prolungata dalla parete nella suola; altre volte i primordi sono piccole fenditure, le quali lasciano trapelare un umore nero o sono disseccate: questi primi indizi della malattia devono determinare ad esplorare più avanti, fare le breccie necessarie per seguire la traccia dell’escrescenza, e riconoscerne la gravità. Se lo scolo dell’umore nero trasudato dalle prime fenditure scoperte aumenta a misura si abbatte il piede, vi ha certezza dell’esistenza del kerafyllocele fistoloso, e non si tarda a far penetrare la sonda nella sua cavità, la quale rinchiude sempre un umore nero molto fetido. La colonna che non ha cavità interna offre un tessuto denso, molto compatto, e si fa distinguere con una durezza particolare. In quanto ai kerafylloceli incompleti e più o meno distanti dall’orlo plantare della parete, non conosciamo ancora alcun mezzo per constatare la loro esistenza, a meno, non finiscano col produrre alterazioni esterne, capaci di farli scuoprire.

Il trattamento di questa malattia consiste unicamente nell’esportazione od ablazione della porzione dello zoccolo alla quale aderisce l’eminenza che for-