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dello zoccolo deve essere dapprima preparato nel modo il più acconcio per facilitare l’operazione.
Incominciasi coll’ammollire l’ugna per mezzo dei bagni e dei cataplasmi emollienti; si opera in seguito coll’incastro, e si pareggia sino alla rugiada, affine conoscere se la materia non siasi propagata sotto la suola. Per mantenere l’apparecchio e facilitarne l’applicazione, si fabbricherà un ferro leggiero e che verrà, secondo i casi, o tronco d’una branca, o in cavato in un punto, o sottile come per la dissuolatura (Tav. III, fig. 17 e 21); si avrà cura di tenere il gambo che resta intiero, sufficientemente lungo e rilevato, pel passaggio e pel sostegno della legatura; per la stessa ragione, si porrà mente a non smussare l’angolo esterno del gambo tronco, e non si perderà di vista che il ferro deve stendersi e guarnire tutta la parte1. Se l’operazione deve essere grave e dolorosa, l’ammalato verrà tenuto a dieta per uno o due giorni.
Terminati tutti questi preparativi, si dispongono gli stromenti, come pure gli oggetti di medicazione, e poscia procedesi a coricare il cavallo su di un buon letto di paglia. L’animale essendo a terra e convenientemente fissato, l’operatore s’arma d’una curasnetta, colla quale pratica il solco necessario per isolare e staccare la porzione d’ugna, la cui esportazione venne giudicata necessaria. In ciò che
- ↑ Per contenere con maggiore sicurezza l’apparecchio, si può impiegare un uncino posticcio, formato con un pezzo di latta, ed obbligato coll’una delle sue estremità, tra il ferro e la muraglia.