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lentare alquanto la fasciatura, o levare tutto l’apparecchio, onde impiegare i mezzi propri a prevenire la gangrena, e limitarne i progressi se già vi esiste. In quest’ultimo caso si recidono le parti mortificate, e si possono anche cauterizzare col ferro rovente; ma questa cauterizzazione non deve praticarsi che con molta circospezione e soltanto nei cavalli vecchi e di costituzione floscia. Dopo avere distrutto, collo stromento tagliente tutto ciò che è conveniente amputare, si ricuopre la piaga con piumacce cariche di sostanze capaci di richiamare le forze vitali ed opporsi alla mortificazione.

Che che ne sia di queste affezioni e di molte altre, che troppo lungo sarebbe il qui rapportare, l’esito il più ordinario delle piaghe risultanti da operazioni del piede è di tendere alla guarigione. Al rinnovamento del primo appaecchio, la parte è sempre più o meno bernoccoluta, livida e coperta d’un umore purulento, biancastro. Questo stato, che può imporre al giovane veterinario ed essere riguardato siccome di cattiva natura, trovasi totalmente cambiato alla terza o quarta medicazione; la superficie della piaga diviene vermiglia ed uniforme; il pus prende un colore bianco ed una consistenza viscosa. I mezzi propri a mantenere e favorire questa salutare elaborazione dipendono dalle susseguenti cure, bene intese, e continuate fino a perfetta cicatrizza zione. Finchè la piaga presenta le apparenze di cui parlossi, le medicazioni devono praticarsi colle stoppe secche, e colle precauzioni richieste pel primo ap-