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a Madrid, un’Annunziazione che, senza dubbio, può annoverarsi tra le cose prime e più squisite del Frate 1.

Probabile opera di Spinello sembra la piccola tavola col Crocifisso, la Vergine e S. Giovanni, collocata al presente in un altare laterale della Pieve, da Masaccio certamente vista dipingere o studiata, scorgendosi una lontana reminiscenza di essa nella forma e nel sen-

  1. Il P. Marchese nelle sue Memorie dei più insigni pittori, scultori e architetti Domenicani (Firenze, 1845), a p. 262 riferisce che la tavola di San Domenico fu venduta dai frati il 28 febbraio 1611 a Mario Farnese per 1500 ducati, e che allora ne fu fatta una copia da porsi nella chiesa in luogo dell’originale, aggiungendo che l’una e l’altra pittura erano poi andate smarrite. Della vendita riporta, a p. 445, un ricordo contemporaneo. I signori Cavalcasene e Crowe descrivono il quadro della chiesa di San Domenico da una fotografia e poi suppongono che il dipinto di Montecarlo ne sia la copia (St. della pittura in Italia, Firenze, Successori Le Monnier, 1883, V. p. 489-90). Si confrontino le riproduzioni dell’uno e dell’altro e poi giudichi il lettore quanto sia falsa la supposizione degli storici ricordati. Tanto falsa da farci ritenere con ragione che essi non abbiano veduto il nostro quadro, il quale non è affatto copia di quello di Madrid, né lavoro del secolo XVII, ma è indubbiamente di mano dell’Angelico sia per la composizione, poco differente dall’Annunziata nella chiesa del Gesù a Cortona, sia per la finezza impareggiabile dell’esecuzione, ammirabile soprattutto nelle piccole storie della predella, simile anche questa alla predella di Cortona, e che rappresentano lo Sposalizio della Vergine, la Visita a S. Elisabetta, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio ed il Transito di Maria. A Montecarlo, sotto la mensa dell’altare su cui è la detta Annunziata, si legge questa iscrizione:

    PETRVS RENZI IOANNIS FILIVS

    CIVIS FLORENTINVS ET PRIMVS IN VALLE

    ARNI SVPERIORI CONDVCTOR SERENISSIMI

    MAGNI DVCIS ETRVRIAE DEO DEIPARAE

    VIRGINI DICAVIT A • D • M • DCXXX •

    La pittura di Montecarlo è stata, a quanto sembra, tagliata per adattarla all’altare dove oggi si vede, e ciò risulta evidente dal gradino, dove l’ultima storia a sinistra è più piccola delle altre.