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— 88 — si raccolse in casa; e quantunque, per la poca salute della moglie, avesse a sostenere. continue c gravosissimo spese, pure all’infelice vedova e agli orfani suoi nipoti provvidf siccome padre. In detto anno, o nel susseguente (clie non ci è riuscito di poter rilevare con sicurezza ) Alessandro, per commissione di Paolo Isaresio, a nome di tutto l’Ordine dei Dominicani, di cui era provinciale in Terrasanta, scolpi in marmo bianco l’effigie di Pietro Contabili ferrarese, generale del dello Ordine, morto durante la sua visita in Venezia nel 1582. Trovasi, che per quest’opera ebbe scudi d’oro cinquantasei. Ma anche cotesto busto corse la sorte di molli altri, dei quali oggidì s’ignora dove sian pervenuti. Esso era collocato in San Sebastiano. Nè anche possiam dir cerio, se, intorno allo stesso tempo, il nostro Alessandro operasse le tre nappe e gli stucchi nel palazzo di messor Pietro Pola. Fece egli allora anche varii getti di metallo, ma pare che li abbia falli a semplice suo diletto. Quinci, dopo alquanti mesi, egli scolpì pel deposito di Giulio Contarini, che fu poi muralo in Santa Maria Zobcnigo, il di lui busto di marmo cogli ornamenti: opera di sommo artifizio. Sopra una base di quattro bei modiglioni, coronate da una bella cimasa, stanno due maestose cariatidi, alte piedi quattro e due pollici, e sostengono una cornice col suo ricco fastigio. E fra l’una e l’altra, nel campo del monumento, poggia su d’una spaziosa mensola il busto venerando del Contarini. Sotto ai quattro modiglioni v’ha poi una decorazione capricciosa, sostenuta da un Digitized by Google