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accoppiati, formando i così detti doppioni che l’industriale svaluta giustamente.

Il bachicultore assicurerà pertanto ai bachi uno spazio sufficente, tanto maggiore quanto migliore sarà stato l’esito dell’allevamento.


Il bosco.


Procederà al collocamento del primo bosco, che — nel caso dei graticci o pezzoni — sarà formato da siepi di erica o ginestra disposta parallelamente fra loro e comprese fra il piano di un graticcio ed il superiore.

Quando i bachi si saranno portati verso o sopra questo bosco, si potrà rimuovere a mezzo di germogli o di ramoscelli i bachi non ancora pronti e che richiedono di ricevere ancora qualche pasto; si porteranno nei pressi della siepe e si procederà allora a togliere il meglio possibile il letto, per evitare fermentazioni nocive durante il lavoro di preparazione del bozzolo.

Il bosco verrà completato con l’aumentare del numero dei bachi maturi, e ci si potrà valere allora di materiale diverso: rotoloni formati con i fusti secchi di fagioli o di piselli, manipoli di erica, ricci della piallatura del legno, paglia di legno, ecc. Qualunque materiale asciutto e soffice si presta bene allo scopo.