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distanza, ma si vuol dire che il fatto si verificherà se le spore del calcino troveranno quell’ambiente caldo ed umido nel quale il male può rapidamente propagarsi, ed ognuno intende come siffatto ambiente si verifichi con facilità nelle bigattiere.

Quando la spora del calcino sia penetrata nell’interno del corpo del baco o per la via dell’apparato digerente o per la via dell’apparato respiratorio o semplicemente attraverso la cute, essa germina nell’interno del corpo che è ben presto invaso dal micelio del fungo invasore. Questo paralizza le funzioni del baco, che viene a morte assumendo un aspetto dapprima molle e rosaceo, poi rigido e bianco polverulento. Gli è che a seguito della morte dell’insetto, il fungo emette a traverso la pelle del baco stesso dei filamenti i quali porteranno all’apice nuovi germi di disseminazione della malattia.

Precisamente l’insieme di questi filamenti e di questi germi dà al baco il colore bianco e l’aspetto polverulento; la polverina che rimane tanto facilmente aderente alle mani, alla foglia, agli attrezzi, che può sollevarsi nell’aria e posarsi ovunque nella bigattiera, è costituita da migliaia di spore.

Il baco colpito dal calcino viene a morte in un periodo assai breve, di una settimana circa,