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vien meno 0 si riduce a uno sterile eclettismo, composto d’ingredienti eterogenei, destituito di unitá, di vigore e di genio veramente scientifico. Giá il primo di questi due casi comincia a verificarsi; tanto piú facilmente quanto che quel bene, che non si ha in casa, i forestieri ce lo promettono, benché alterato e non senza l’arrota del suo contrario. E in fatti l’introduzione delle dottrine esterne, che sono maggiormente in voga e hanno un maggior attrattivo, non è leggermente evitabile quando si difetta di dottrine proprie che loro suppliscano. Giá da non pochi indizi si può raccogliere che l’ hegelianismo penetra in Italia; e non mica coi pregi e temperamenti giudiziosi del maestro, ma coi difetti e le esorbitanze dei nuovi discepoli. E se giugnesse a predominare fra noi, che sorte avrebbero il pensiero e la vita civile d’ Italia? che utilitá e che frutto ne caverebbero la morale, la scienza, la politica, la religione? Il panteismo è, si può dire, la demagogia del pensiero e della speculazione; e come il costume demagogico annulla nella operativa ogni ci- * viltá e fino a se stesso, cosi gli andazzi panteistici sovvertono il sapere in universale e lo riconducono per mezzo della confusione al caos e al nulla dell’ignoranza.

L’hegelianismo primitivo è ricco di sodi e profondi filosofemi,

. ma guasti da una base viziosa e da una falsa assiomatica, negando esso l’atto creativo e quindi alterando l’idea dell’infinito. Ora senza una buona dottrina di questo non si può avere ontologia, giacché quella che gli hegelisti chiamano con questo nome non è se non la scienza del finito e dell’universo. La teorica infinitesimale della creazione conserva e ricompie le parti pregevoli del sistema germanico e appresta loro la base onde mancano: ne corregge gli errori, ne adempie le lacune, sale piú alto, spazia piú largo, penetra piú profondo e ha verso di quello ragion di progresso; onde chi gli si arruola non va innanzi ma indietro. Ella sola può inoltre, mediante il concetto dell’infinito, comporre le antinomie speciose che nel giro del finito appariscono. Cosi, per cagion di esempio, il divorzio introdotto da un chiaro nostro psicologo tra il reale e l’ideale non si può comporre stando nei termini delia psicologia sola; e se si muove