Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/325


libro secondo - capitolo quarto 321


«le erronee e arbitrarie interpretazioni dell’Apocalisse»1; e conoscono «la teoria dei quietisti, che fece per lunghi anni piangere di dolore la Chiesa di Cristo»2. Anzi inseveriscono contro chi «adultera e tergiversa (sic) la dottrina dei santi ed evangelici scrittori, e con assurde argomentazioni e fallacie offende il primato di onore e di giurisdizione del pontefice, l’apostolicitá di Roma, i caratteri esteriori della vera e unica Chiesa di Gesú Cristo, ovvero disprezza il culto dei santi» e interpreta come Aurelio Bianchi Giovini i decreti di papa Gelasio3. Io sarei curioso di leggere un comento dell’Apocalisse o un trattato di mistica scritto dai curiali di Torino, e di sapere se anche gl’israeliti e i valdesi del Piemonte sieno obbligati civilmente ad ammettere l’apostolicitá della Chiesa romana, il culto dei santi e il primato del pontefice. Un codice che obbliga i leggisti a indagini e pronunzie di tal sorta è inaccordabile coi primi principi della libertá religiosa, secondo i quali ogni ingiuria e profanazione delle cose sacre colle parole o coi fatti, ogni abuso di esse a rapina o scostumatezza dee essere vietato e punito; ma non si può far criminale e né anco inquisire l’errore prettamente speculativo, se giá l’ufficio del papa e dei vescovi non tocca ai giudici e agli avvocati.

Le riforme non bastano a rendere progressivo e popolano un governo, se tale non è eziandio il ripartimento degli onori e delle cariche, perché le cose umane pigliano la qualitá loro dalle persone. «È cosa indegna — diceva Isocrate — che chi è da meno o peggiore comandi a chi è migliore o da piú, e che gli sciocchi reggano i giudiziosi»4, Questa sentenza non è abbastanza ricordata in Piemonte; il quale, avvezzo da secoli alle distinzioni feudali e ai privilegi di corte, mal sa piegarsi alle regole della giustizia distributiva e fa poco caso dell’ingegno, se non è favorito dalla fortuna. Ora, quando gli splendori e i




V. Gioberti, Del rinnovamento civile dell'Italia - ii.

2i
  1. Requisitorie, ecc., cit., pp., i6.
  2. Ibid., p. 20.
  3. L’opinione, Torino, 26, 27 dicembre i850, i7 maggio i85i.
  4. Del principato (traduzione de! Leopardi).