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libro secondo - capitolo quarto 307


in una nazione. Cosi da poi che Pericle, Lisandro, Epaminonda, Filippo ebbero data successivamente l’egemonia ellenica ad Atene, Sparta, Tebe e Pella, Alessandro, valendosi della Macedonia giá investita di tal grado dal precessore, tentò di conferire alla Grecia quel primato su tutto il mondo civile, che poscia Roma si procacciò. Nei tempi paganici egemonia e primato si acquistavano e si esercitavano colle armi accoppiate alla coltura; dove che l’evangelio assegnò il primato alle idee sole, rimovendone ogni concetto di forza e di coazione. Onde il primato moderno consiste principalmente nella religione1; e Luigi decimoquarto, il Direttorio, Napoleone, cercando di aggiudicarlo violentemente alla Francia, dietreggiarono al gentilesimo, come oggi la Russia si studia eziandio di fare. Il caso dell’egemonia è diverso, perché anco nell’etá moderna ella «si esercita in due modi, l’uno dei quali è ordinario e l’altro straordinario. Il modo ordinario versa in quella azione morale, indiretta, efficace che oggi chiamasi ‛influenza’. Il modo straordinario consiste nelle armi, le quali son necessarie quando il diritto ha da vincere la forza»2, e non ripugnano a un ufficio che non è stabile e continuo, come il primato, ma transitorio di sua natura.

Il primato e l’egemonia sono i due coefficienti della dottrina nazionale, giacché l’uno ne porge il compimento e l’altra ne assegna il germe, essendo il primato lo scopo finale e l’egemonia il principio fattivo delle nazioni. Amendue si somigliano in quanto importano un’azione di fuori e hanno per fondamento l’aforismo politico della leva esterna, in virtú della quale l’indirizzo egemonico di una provincia si trasforma in nazionale e la preminenza di una nazione diventa cosmopolitica. Vano è pertanto il voler farsi un concetto adequato della nazionalitá se non si possiede un’idea esatta dei coelementi onde nasce, non potendosi aver la notizia di un mezzo termine dialettico senza quella degli estremi che lo costituiscono. La nazionalitá è frapposta tra l’egemonia e il primato, come la nazione tramezza



  1. Consulta Gesuita moderno, loc. cit.
  2. Operette politiche, t. ii, pp. 350, 35i.