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libro secondo - capitolo terzo 295


questo articolo è giá cosi unanime ed efficace che ogni presupposto contrario è al tutto chimerico. Avvalorato da questa persuasione, il papa sará assai piú franco e signore che non è adesso con un piccolo Stato senza danari ed eserciti, anzi avrá tanto piú di potenza quanto che egli e la sua corte ecclesiastica non saranno impediti, impressionati, sviati, corrotti da un potere mondano e disforme. Chi fu piú libero e onnipotente di Pio nono nel primo biennio del regno suo? E pur non avea armi proprie né aliene, non ispie, non oro, non satelliti italiani o transalpini. Senza che, i difensori del temporale discorrono del papa e della Chiesa profanamente, a uso dei razionali e dei politici che ignorano o impugnano le divine promesse. «San Tommaso d’Aquino, essendogli detto da papa Innocenzio, che aveva un monte di danari innanzi e contavali: — Tu vedi, Tommaso, la Chiesa non può piú dire come ella diceva anticamente: ‛Argentum et aurum non est mihi’ , — rispose: — Né anche: ‛Surge et ambula’»1. — La previdenza non è larga del suo aiuto a chi adopera mezzi umani disconvenienti, qual si è una potestá secolare aliena dall’indole del sacerdozio, e non che atta a francare la Chiesa ma buona a soggiogarla.

Il dominio temporale, in cambio di assicurare la libertá ecclesiastica, oggidí l’offende e pericola, quando è uno di quei presidi che richieggon difesa, né d’altra parte può averla che dai principi esterni. Cosicché il papa è costretto di farsi schiavo per esser padrone, di mettersi a discrezione e andare ai versi di chi è piú forte per potersi valere del braccio suo2. «Le armi d’altri — dice il Machiavelli — o ti cascano di dosso o le ti pesano o le ti stringono»3; ma in Roma, oltre all’essere di carico e di angustia al principe, riescono eziandio gravi alla coscienza e religion del pontefice. Se Pio nono fu servo in Gaeta, è forse oggi libero in Roma? quando non può dimorarvi senza scolte e guarnigioni straniere. Per la qual cosa il



  1. Gelli, Capricci, 5.
  2. «... omnia serviliter pro dominatione» (Tac., Hist., i, 36). «... ut haberet instrumenta servitutis et reges» (Id., Agr., i4).
  3. Princ., i3.