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corporea e della decrepitezza, il lavoro è l’unico modo naturale, onesto e dignitoso di vivere. Dal che però non seguita che la societá abbia il debito di somministrare a ogni uomo materia di lavorare; debito impossibile a mettere in pratica se non si ricorre ai ripieghi dei comunisti. Lavoro e abilitá al lavoro sono cose diverse, come diversa è la proprietá dall’attitudine ad acquistarla. Alla societá corre l’obbligo non mica di dare un compito a ciascuno ma di fornirgli indirettamente i modi di procurarselo. E in che guisa? Primo, coll’educazione, poiché la natura senza l’arte non dá a nessuno la capacitá di lavorare. Secondo, con buone leggi che agevolino a ciascuno il procaccio o almen l’uso degli strumenti necessari al lavoro, che sono anch’essi capitale proprio od altrui. Terzo, assicurando nello stesso modo a ciascuno i frutti proporzionati delle sue fatiche, affinché possa accumularli e convertirli in capitale e cosi facilitare l’opera sua novella cogli acquisti della passata. Le quali provvisioni mirano non solo alla sussistenza dei proletari ma anco alla sicurezza degli ambienti, perché la proprietá potendosi perdere per mille casi inevitabili di fortuna, pochi sono i cittadini che non abbiano da temere per sé o pei loro figli, se vivono fra tali ordini sociali che guarentiscano bensí ai possidenti i loro beni, ma non si piglino alcuna cura per rendere atti ad acquistarli coloro che per nascita o per accidente ne sono privi.

L’educazione consta di due parti: instruzione religiosa e morale e tirocinio civile. La plebe non potendo in gran parte supplire da se stessa a questo suo bisogno, uopo è che la societá sottentri in sua vece; e però senza instruzione gratuita verso le classi povere, almeno per ciò che riguarda gli ordini elementari dell’insegnamento, non vi ha governo libero e civile che sia degno di questo nome. Né ci è solo obbligato per titolo di umanitá e di giustizia, ma eziandio per un’altra ragione non men capitale; la quale si è che se la plebe non è ammaestrata, ella viene a essere esclusa in effetto dal vivere libero, ancorché ci partecipi in sembianza. Imperocché la libertá si stende quanto la cognizione, e chi non ha alcuna cognizione politica non può avere libertá politica se non in mostra e apparentemente. Il saper