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costituzionali, e la nuova generazione degli opponenti non era ancora in grado di adattare al governo le idee che professava»1. La quale avvertenza calza ancor piú al proposito del cambiamento di febbraio, a cui la Francia e l’Europa non erano preparate; onde come i suoi nemici non seppero antivenirlo, cosí i suoi fautori non valsero a regolarlo. La colpa però di queste precipitazioni non si vuole imputare ai popoli che le fanno, ma ai rettori che le necessitano.

Vero è che negli ultimi trent’anni i democratici avrebbero avuto tempo e agio a disciplinarsi, se l’acquisto della civil sapienza fosse cosí facile come il desiderarla. E però quando salirono in sella, trovandosi senza una politica propria e ben maturata, incalzati dagli eventi e dal tempo, fra infinite malagevolezze, si attennero per le cose di fuori alla consuetudine degli antecessori: non osarono prendere partiti nuovi e forti, ma trepidarono e tentennarono, perché l’uomo sprovveduto è timido e i nobili ardiri vengono dal senno munito di fiducia e di sicurezza. E come da questo lato la prudenza di alcuni fu pusillanime, cosí per le cose di dentro la baldanza di altri fu arrisicata. Quanto piú la causa della plebe era stata negletta, tanto era facile l’abbracciarla con piú ardore che discernimento. Le rivoluzioni economiche sono come le altre e vogliono essere precedute e apparecchiate da una mutazione corrispondente nelle idee dominanti, affinché i piú sieno capaci delle riforme plausibili e i pochi rinunzino alle chimeriche. Senza questo tirocinio si va a tastone, si tenta l’impossibile, si scredita l’effettuabile, e dopo alcuni brevi e vani assaggi del nuovo si è costretto di ritornare all’antico. Gli economici di febbraio, oscillando tra i vecchi abusi e certe utopie false o pericolose, sbigottirono il pubblico senza appagare i novatori, causarono gravi disastri e diedero alle cose un indirizzo incerto, misto di bene e di male, pieno di ripugnanze, in cui consiste, a dir proprio, il carattere della recente rivoluzione.

  1. L’estafette, Paris, 14 juillet 1850.