Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/39


dell'impero romano cap. lxvii. 33

le guerre d’Italia, e fu tra i dodici Cavalieri che tenne cattivi il Vescovo di Zagrado. Sotto nome di Cavalier Bianco1, si acquistò splendida rinomanza, aumentatisi inoltre, il suo patrimonio per nobili e ricche nozze contratte, e la sua gloria per avere difese le frontiere dell’Ungheria, e riportate in un medesimo anno tre vittorie sugli Ottomani. Solo in virtù del credito di cui Uniade godeva, Ladislao di Polonia ottenne l’ungarese Corona; servigio importante di cui gli divennero ricompenso il titolo e l’ufizio di Vevoda della Transilvania. Due lauri alla sua corona militare aggiunse la prima Crociata di Giuliano, e, in mezzo ai comuni disastri, essendosi dimenticato il fatale errore ch’ei commise a Warna, fu nominato Generale e Governatore della Ungheria, durante l’assenza e la minorità di Ladislao III, Re titolare di questo Stato. Ne’ primi momenti il timore impose silenzio all’invidia; indi un regno di dodici anni provò che ai meriti del guerriero univa quelli ancor del politico. Cionnullameno, esaminando più d’appresso le imprese sue militari, non ci dimostrano queste in Uniade un Generale che espertis-

    Italiani poteano pronunziare senza vergogna, o il Re d’Ungheria ascoltare, nè arrossirne, la ridicola adulazione che confondea il nome di un villaggio della Valachia col soprannome glorioso, ma accidentale, di un ramo della famiglia Valeria dell’antica Roma?

  1. Filippo di Comines (Mém., l. VI, cap. 13) si fonda sulla tradizione de’ tempi, e tesse uno splendido elogio ad Uniade, chiamato col singolar nome di Cavalier Bianco di Valeigne (Valachia). Calcocondila e gli Annali turchi del Leunclavio però ne mettono in dubbio il valore e la fedeltà.