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314 storia della decadenza

[A. D. 1304] declinar de’ Mongulli lasciò il campo libero all’innalzamento e ai progressi dell’Impero ottomano1.

[A. D. 1240] Dopo la ritirata di Gengis, Gelaleddino sultano di Carizme tornato era dall’India per governare e difendere i suoi Stati persiani. Nello spazio di undici anni, questo eroe diede in persona quattordici regolari battaglie, e tal ne fu la solerzia, che in settanta giorni, a capo della sua cavalleria, trascorse un cammino di mille miglia da Teflis a Kerman; ma costretto a soggiacere così per la gelosia de’ Principi musulmani, come per lo sterminato numero delle tartare soldatesche, dopo un’ultima rotta, terminò, privi di gloria, i suoi giorni nelle montagne del Curdistan. Si disperse per la morte del Capo la truppa dei coraggiosi suoi veterani, che sotto nome di Carizmj, o Corasmini, comprendea la massima parte di quelle bande di Turcomani, che consagrati eransi a seguir la fortuna del loro Sultano. I più arditi e più poderosi fra questi, operata una invasione nella Sorìa, saccheggiarono il Santo Sepolcro di Gerusalemme: gli altri prestarono il servigio delle loro armi ad Aladino sultano d’Iconium, fra i quali trovavansi gli oscuri antenati dell’ottomana dinastia. Aveano questi in origine posto campo sulla riva australe dell’Osso nelle pianure di Mahan e di Neza; al qual proposito è cosa straordinaria e meritevole di osservazione esser venuti da quel sito medesimo e i Parti, e i Tur-

  1. L’origine della dinastia Ottomana viene dottamente rischiarata dagli eruditissimi De Guignes (Histoire des Huns, t. IV, p. 329-337) e d’Anville (Empire turc, p. 14-22), due abitanti di Parigi, da cui gli Orientali potrebbero imparare la Storia e la geografia del loro proprio paese.