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172 storia della decadenza

goglio questo immaginario fondatore ricusa. Gli Storici più meritevoli di fiducia, credono che Rinaldo di Courtenai, dopo avere maritata la propria figlia al figliuolo del re di Francia, abbandonasse i possedimenti avuti in quel regno, si trasferisse nell’Inghilterra, ed una seconda moglie, e nuove signorie da questo Monarca ottenesse. Ella è cosa per lo meno sicura che Enrico II onorò ne’ campi e ne’ consigli un Reginaldo del medesimo cognome, insignito dei medesimi stemmi, e che può ragionevolmente riguardarsi come appartenente alla schiatta de’ Courtenai francesi. Il diritto di tutela conferiva all’immediato Sovrano la facoltà di premiare il vassallo col concedergli in isposa una ricca e nobile erede. Intanto Courtenai era divenuto possessore di ricchi terreni nella Contea di Devon, ove, da oltre seicento anni soggiornano i suoi discendenti1. Havisa, moglie di Rinaldo, aveva ereditato da Baldovino di Briones, Barone normanno, la ragguardevole signoria di Okehampton, che a questo avea conferita Guglielmo il Conquistatore con obbligo di fornire ai servigi della guerra novantatre cavalieri. Questa Havisa, comunque donna, aveva anche il diritto di assumere le cariche maschili di Visconte ereditario, o Seriffo, e di governatore del Castello reale di Exeter. Roberto, figlio di Rinaldo e di Havisa, si sposò ad una sorella del Conte di Devon. Circa un secolo dopo, ed estinta la famiglia di Rivers2, Ugo II, pronipote di Ro-

  1. Oltre al terzo, che è anche il migliore libro, della storia di Cleaveland, ho consultato il Dugdale, padre della nostra scienza genealogica (Baronnage, part. 1. p. 634-643).
  2. Questa grande famiglia de Ripuariis, Redvers o Rivers