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110 storia della decadenza

quistatori, egli dicea, saranno o assoluti o condannati giusta la condotta che terranno in appresso, e la validità del loro parteggiamento è cosa che dal giudizio di S. Pietro dipende„. Non dimenticò nel medesimo tempo di prescriver loro, siccome il più sacro de’ doveri, quello di mantenere subordinati e tributarj i Greci ai Latini, i Magistrati al Clero, il Clero al Pontefice.

Nel ripartimento delle province dell’Impero1, la porzione che toccò ai Veneziani trovossi più considerabile di quella dell’Imperatore latino. Ei non possedea che un quarto della conquista. Riserbatasi Venezia una grossa metà del rimanente, l’altra metà tra i venturieri di Francia e di Lombardia venne distribuita. Il venerabile Dandolo, acclamato despota della Romania, fu, giusta l’uso de’ Greci, fregiato de’ calzaretti di porpora. Ei terminò il corso della sua lunga e gloriosa vita a Costantinopoli; e benchè le prerogative di lui non passassero ai suoi successori, questi ne conservarono nullameno i titoli fino alla metà del secolo decimoquarto, ed aggiugneano l’altro singolarissimo, di Signori di un quarto e mezzo dell’Impero Romano2. Il Doge, schiavo

  1. Nel Trattato di parteggiamento hanno alterati quasi tutti i nomi proprj. Non sarebbero difficili le correzioni, e una buona Carta corrispondente all’ultimo secolo dell’Impero di Bisanzo sarebbe di grande soccorso alla geografia; ma sfortunatamente d’Anville più non vive.
  2. Il loro stile d’intitolarsi era Dominus quartae partis et dimidiae imperii romani, e così continuarono fino all’anno 1356, in cui Giovanni Dolfino fu eletto Doge (Sanut., p. 430-641). Quanto al governo di Costantinopoli, V. Ducange, Hist. C. P. 1-37.