Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/59


dell'impero romano cap. lv 53


[A. D. 680] I. Intanto che movea verso l’Italia, Teodorico1 Re degli Ostrogoti, gli fu mestieri col debellarli, superare l’ostacolo che i Bulgari gli opponevano. Dopo una tale sconfitta, il nome di Bulgari, e questa popolazione medesima, sparvero per un secolo e mezzo; onde avvi luogo a credere che sol per via di nuove colonie fattesi sulle rive del Boristene, del Tanai, o del Volga, nuovamente si diffondesse in Europa o la stessa denominazione, od una denominazione allo incirca non dissimile. Un re dell’antica Bulgaria2, giunto agli estremi del vivere, lasciò ai cinque suoi figli un’ultima lezione di moderazione e concordia, che i giovani Principi ricevettero, come d’ordinario soglionsi ricevere dalla gioventù gli avvisi della vecchiezza, e della esperienza. Seppellirono il padre loro, si scompartirono i suoi sudditi e le sue mandrie, i consigli ne dimenticarono. Separatisi indi, o ciascuno postosi a capo della sua truppa, cercarono fortuna, chi da una banda, e chi dall’altra, e troviam ben tosto il più avventuroso di essi, nel cuor dell’Italia sostenuto dalla protezione dell’Esarca di Ravenna3; ma il corso della migrazione si

  1. V. il capitolo XXXIX della presente opera.
  2. Teofane, p. 296-299, Anastasio, pag. 113; Niceforo, C. P. p. 22, 23. Teofane colloca l’antica Bulgaria sulle rive dell’Atell, o del Volga; ma asserendo egli che questo fiume mette foce nell’Eussino, un errore si grossolano, gli toglie fede anche nel rimanente.
  3. Paolo Diacono (De gestis Langobard., l. V, c. 29, p. 881, 882), Camillo Pellegrino (De ducatu Beneventano, dissert. 7, in scriptores rerum ital., t. V, p. 186, 187), e il Beretti (Chronograph. Ital. medii aevi, p. 273 ec.), conciliano facilmente le apparenti differenze che si ravvisano fra