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296 storia della decadenza

a Tarik fu punito con una ignominia somigliante, e il vecchio generale, dopo essere stato pubblicamente flagellato, stette un giorno intiero sotto la sferza del Sole davanti la porta del suo palazzo, e finì coll’ottenere un onesto esiglio col pio nome di pellegrinaggio alla Mecca. La caduta di Musa avrebbe dovuto saziare l’odio del Califfo; ma egli temeva una famiglia potente ed oltraggiata, e il suo spavento ne domandava l’estirpazione. Fu segretamente, e con prontezza, spedita la sentenza di morte in Affrica ed in Ispagna a’ fedeli servi del trono, e se fu giusta, certamente furono nell’eseguirla violate le forme dell’equità. Abdelaziz morì nella moschea, o nel palazzo di Cordova sotto il ferro de’ cospiratori, ed i suoi assassini gli rinfacciarono d’avere avuto pretensione agli onori di re, come pure lo scandolo del suo matrimonio con Egilona, vedova di Rodrigo, che offendeva i pregiudizi dei Cristiani non che dei Musulmani. Con un raffinamento di crudeltà fu presentata la sua testa al padre domandandogli, se conosceva le fattezze di quel ribelle: „Sì, esclamò con indignazione, conosco quel volto; sostengo che fu innocente, e invoco sul capo dei suoi assassini un egual destino, ma più giusto„. Ben presto la disperazione e la vecchiaia liberarono Musa dal timore dei re; egli si morì di affanno dopo che fu giunto alla Mecca. Fu trattato meglio il suo rivale Tarik al quale furon perdonati i suoi servigi, e permesso d’entrare nel novero degli schiavi1. Non so se il conte Giuliano rice-

  1. Mi duole assai che siano smarrite due Opere arabe dell’ottavo secolo, una vita di Musa e una poesia sulle vittorie di Tarik, delle quali, se non son perdute, non ho avuto almeno