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dell'impero romano cap. li. 179

e prego pel suo profeta Maometto. – Vi do avviso che io intendo di mandare i veri credenti nella Sorìa1 per toglierli dalle mani degli infedeli, ed ho voluto ammonirvi, che il combattere per la religione è un atto d’ubbidienza al volere di Dio.„ Ritornarono i suoi inviati annunciando il pio e guerriero ardore onde avevano infiammate tutte le province, e si videro giugnere successivamente al campo di Medina le intrepide turbe dei Saraceni, gloriosi di marciare alla guerra, che si lagnavano del calor della stagione, e della penuria di vittovaglie, e che con impazienti mormorazioni accusavano la lentezza e gli indugi del Califfo. Come tosto fu compiuto l’armamento, salì Abubeker sopra una collina, fece la rassegna degli uomini, dei cavalli, e delle armi, ed orò fervorosamente al cielo pel buon esito dell’impresa. Coll’esercito e a piedi camminò tutto il primo giorno; e quando i capitani per riverenza

  1. Al-Wakidi, Cadì di Bagdad, che nacque A. D. 748, che morì A. D. 822, ha composto una storia particolare del conquisto della Sorìa; ha pure scritta la storia del conquisto dell’Egitto, del Diarbekir ec. Al-Wakidi, migliore dei Cronichisti sterili e recenti degli Arabi, ha il doppio merito d’essere antico, e molto minuto nel raccontare; le novelle, e le tradizioni che riferisce dipingono senza arte la natura umana e il suo secolo: per altro la sua narrazione è troppo spesso difettosa, piena di particolarità meschine e inverosimili. Sinchè non si scoprano opere migliori sarà preziosa la versione datane dal dotto e franco Ockley, e questo autore non merita le critiche virulente che Reiske si permise (Prodidagmata ad Hadji califae Tabulas, p. 236). Mi duole il cuore a pensare che Ockley terminò il suo lavoro in prigione (V. la Prefazione del primo volume, A. D. 1708, e la Prefazione del secondo, 1718, colla lista degli autori che sta in fine).