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trattatti dal Questore Proclo1; ed il vecchio Imperatore adottò i talenti e l’ambizione di Giustiniano suo nipote, giovane intraprendente, che lo Zio avea tratto dalla rustica solitudine della Dacia, ed allevato in Costantinopoli, com’erede de’ privati suoi beni, e finalmente anche dell’Impero Orientale.

[A. 520-527] Defraudato che fu l’Eunuco Amanzio del suo danaro, fu necessario privarlo anche della vita. Facilmente ciò si eseguì mediante l’accusa d’una vera o finta cospirazione, e, come per un’aggiunta di delitto, i Giudici furono informati, ch’egli era segretamente addetto all’eresia Manichea2. Amanzio fu decapitato, tre de’ suoi compagni, ch’erano i primi domestici del Palazzo, furon puniti con la morte, o coll’esilio; e l’infelice lor candidato per la porpora, fu cacciato in una profonda carcere, oppresso di pietre, ed ignominiosamente gettato senza sepoltura nel mare. Di maggior difficoltà e pericolo fu la rovina di Vitaliano. Questo Capitano Goto erasi fatto popolare mediante la guerra civile, ch’esso arditamente sostenne contro Anastasio per la difesa della Fede Ortodossa, e dopo aver concluso un vantaggioso trattato, ei tuttavia si trovava nelle vicinanze di Costantino-

  1. Son lodate le sue virtù da Procopio (Persic. L. 1, c. 11). Il Questor Proclo era amico di Giustiniano, e nemico di qualunque altra adozione.
  2. Manichea significa Eutichiana. Si odano le furiose acclamazioni di Costantinopoli e di Tiro: le prime, non più di sei giorni dopo la morte d’Anastasio, cagionarono la morte dell’Eunuco, le seconde vi fecero applauso (Baron. An. 518 P. II n. 15. Fleury Hist. Eccl. Tom. VII pag. 200, 205 dietro la Collezione de’ Concilj Tom. V pag. 182, 207).