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dell'impero romano cap. xxxviii. 117

potente istrumento fu male applicato dalla semplicità de’ Germani Legislatori, o se ne abusarono. La parte accusata poteva giustificare la sua innocenza, producendo al Tribunale un numero di amichevoli testimoni, che solennemente dichiaravano la loro credenza o sicurezza, ch’esso non fosse colpevole. Secondo il peso dell’accusa moltiplicavasi questo numero legale di Compurgatori; per assolvere un incendiario, o un assassino, si richiedevano settantadue persone; e quando era sospetta la castità d’una Regina di Francia, trecento valorosi Nobili giuravano senza esitare, che il nato Principe era stato realmente generato dal defunto di lei marito1. Il delitto, e lo scandalo di manifesti e frequenti spergiuri indussero i Magistrati a rimovere tali pericolose tentazioni; ed a supplire a’ difetti della testimonianza umana per mezzo de’ famosi sperimenti del fuoco e dell’acqua. Tali straordinarie prove furono sì capricciosamente immaginate, che in alcuni casi il delitto, ed in altri l’innocenza, non potea provarsi senza l’interposizione d’un miracolo. Facilmente, si procuravan questi miracoli dalla frode, e dalla credulità; le cause più intricate si decidevano con questo facile ed infallibile metodo; ed i turbolenti Barbari, che avrebbero sdegnato la sentenza del Magistrato, umilmente si sottomettevano al giudizio di Dio2.

  1. Gregor. Turon. l. VIII c. 9 in Tom. II p. 316. Montesquieu osserva (Espr. des Loix L. XXVIII c. 13), che la Legge Salica non ammetteva queste prove negative, tanto generalmente stabilite ne’ Codici Barbari. Pure quell’oscura concubina (Fredegunda), che divenne moglie del nipote di Clodoveo, doveva seguire la Legge Salica.
  2. Il Muratori nelle Antichità d’Italia ha fatto due Dis-