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temila n’esigerono e posero nell’Erario con settecentomila d’argento i Prefetti del Pretorio. Ma le Città si ridussero ad un’estrema miseria, e l’esatto calcolo delle pene pecuniarie, e delle confiscazioni riguardate come un prezioso oggetto d’entrata, non suggerisce l’idea d’una giusta o umana amministrazione. Tutta la spesa della guerra Affricana, in qualunque maniera fosse somministrata, montò alla somma di cento trentamila libbre d’oro, intorno a cinque milioni e dugentomila lire sterline, in un tempo, in cui sembra, secondo il paragone del prezzo del grano, che il valore della moneta fosse alquanto più alto di quel che sia presentemente1. La flotta, che partì da Costantinopoli per Cartagine conteneva mille e cento tredici navi, ed il numero de’ soldati e de’ marinari passava i centomil’uomini. Fu affidato a Basilisco, fratello dell’Imperatrice Vorina, l’importante comando di essa. La moglie di Leone di lui sorella, aveva esagerato il merito delle anteriori sue spedizioni contro gli Sciti. Ma riservavasi alla guerra Affricana la scoperta della sua colpa, o incapacità; nè i suoi amici poterono salvare altrimenti la militare sua riputazione, che coll’asserire, ch’egli aveva cospirato con Aspar di risparmiar Genserico, e di tradire l’ultima speranza dell’Impero Occidentale.

  1. La somma principale vien espressa chiaramente da Procopio (de Bell. Vandal., l. 1. c. 6. pag. 191): le parti minori delle quali era composta, che il Tillemont (Hist. des Emper., Tom. VI. p. 396) ha con gran fatica raccolte dagli scrittori Bizantini, sono meno certe, e meno importanti. L’istorico Malco si duole della pubblica miseria (Excerpt. ex Suida in corp. Hist. Byzant. p. 58); ma è certamente ingiusto, allorchè accusa Leone d’ammassare i tesori, che estorceva dal Popolo.