Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/512

506 storia della decadenza

tro anni si pentì dell’ingiuria, che aveva fatto alla famiglia Merovingica, esso pazientemente consentì al richiamo del Principe legittimo. Non finì l’autorità d’Egidio, che con la sua morte, ed i sospetti di veleno, e di segreta violenza che traevano qualche verisimiglianza dal carattere di Ricimero, furono ardentemente ammessi dall’appassionata credulità de’ Galli1.

[A. 461-467] Il regno d’Italia, nome a cui appoco appoco fu ridotto l’Impero Occidentale, era molestato sotto Ricimero dalle continue depredazioni de’ pirati Vandali2. Alla primavera ogni anno mettevano in or-

  1. Gregor. Turon. l. II. c. 12. in Tom. II, p. 168. Il P. Daniel, che aveva idee superficiali e moderne, ha mosso obiezioni contro la storia di Childerico (Hist. de France Tom'. I. Prefac. Historiq. p. lxxviii etc.): ma sono state bene sciolte dal Dubos (Hist. Crit. Tom. I, p. 460, 510), e da due autori, che si disputarono il premio dell’Accademia di Soissons (p. 131, 177, 310, 339). Quanto al termine dell’esilio di Childerico, è necessario o prolungar la vita d’Egidio oltre il tempo assegnato da Idazio, o correggere il testo di Gregorio, leggendo quarto anno invece di octavo.
  2. La guerra navale di Genserico è descritta da Prisco (Exc. Legation. p. 42), da Procopio (de Bell. Vandal. l. I. c. 5. p. 189 190. e c. 22. p. 228), da Vittore Vitense (de persecut. Vandal. lib. I. c. 17) e presso il Ruinart (p. 467, 481), e nei tre panegirici di Sidonio, l’ordine cronologico de’ quali vien assurdamente trasposto nell’edizioni tanto del Savaron, che del Sirmondo (Avit. Carm. VIII. 441, 451. Major. Carm. V. 327, 350, 385, 440. Anthem. Carm. II. 358, 386). In un luogo il Poeta sembra inspirato dal suo soggetto, ed esprime una forte idea con una immagine vivace.

    . . . . . . . Hic Vandalus hostis
    Urget; et in nostrum numerosa classe quotannis
    Militat excidium; conversoque ordine fati
    Torrida Caucaseas infert mihi Byrsa furores.