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ne’ Calendari Romano, Abissinio, e Russo1. Nè la lor fama si è limitata al Mondo cristiano. È stata introdotta nel Koran2 come una rivelazione divina questa popolar novella, che Maometto probabilmente apprese, quando guidava i suoi cammelli alle fiere della Siria. È stata ammessa e adornata la storia dei sette Dormienti dalle nazioni, che professano la religion Maomettana3 da Bengala fino all’Affrica; e si son trovati alcuni vestigi d’una simile tradizione fino nelle remote estremità della Scandinavia4. Questa

  1. Vedi Acta Sanctorum de’ Bollandisti (mens. Jul. T. VI. p. 375-397). Quest’immenso calendario di Santi in centoventi sei anni (1644, 1770) ed in cinquanta volumi in foglio non ha progredito oltre il dì 7 d’Ottobre. La soppressione dei Gesuiti ha probabilmente arrestato un’opera, che in mezzo alle favole ed alle superstizioni, somministra molte istoriche e filosofiche notizie.
  2. Vedi Maracci, Alcoran, Sura XVIII. Tom. II. p. 420, 427 e Tom. I. part. IV, p. 103. Con un privilegio sì ampio Maometto non ha dimostrato molto gusto ed ingegno. Egli ha inventato il cane de’ sette Dormienti (al Rakim); il rispetto del sole, che alterò il suo corso due volte in un giorno per non entrare nella caverna; e la cura di Dio medesimo, che preservò i loro corpi dalla putrefazione, rivoltandoli a destra e a sinistra.
  3. Vedi d’Herbelot, Biblioth. Orient. p. 139 e Renaudot, Hist. Patriarch. Alexand. p. 39, 40.
  4. Paolo Diacono d’Aquileia (de Gestis Langobard. l. 1. c. 4. p. 745, 746. edit. Grot.), che visse verso il fine dell’ottavo secolo, ha posto in una caverna sotto un masso sulla riva dell’Oceano i sette Dormienti del Norte, il lungo riposo de’ quali fu rispettato da’ Barbari. Il loro abito li dimostrava Romani; ed il Diacono congettura, che dalla Provvidenza vennero riservati per essere i futuri Apostoli di quegl’infedeli paesi.