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ordine di legno dorato, che teneva nella destra una piccola immagine del Genio del luogo. Le guardie, vestite de’ loro più ricchi abiti e portando in mano dei bianchi ceri, accompagnavano la solenne processione, che girava per l’Ippodromo. Quando era giunta dirimpetto al trono dell’Imperatore regnante, questi si alzava, e con grata riverenza adorava la memoria del suo predecessore1. Nella solennità della dedicazione per mezzo d’un editto inciso in una colonna di marmo, si diede alla città di Costantino il titolo di Seconda o di Nuova Roma2. Ma il nome di Costantinopoli3 prevalse a quell’onorevole epiteto: e dopo il corso di quattordici secoli tuttavia continua la fama dell’autore di essa4.

  1. Può vedersi il più antico e pieno racconto di tale straordinaria ceremonia nella Cronica Alessandrina p. 285. Tillemont, e gli altri amici di Costantino, offesi dall’aria di Paganesimo, che sembra indegna di un Principe Cristiano, avevan ragione di risguardarla come dubbiosa, ma non avevano perciò diritto di ometterla affatto.
  2. Sozomeno l. II. c. 2. Du Cange C. P. l. I. c. 6. Velut ipsius Romae filiam dice S. Agostino de civit. Dei l. V. c. 25.
  3. Eutrop. l. X. c. 8. Giuliano Orat. I. p. 8. Du Cange C. P. I. c. 5. Si trova il nome Costantinopoli nelle medaglie di Costantino.
  4. Il vivace Fontenelle (Dial. de’ Morti XII.) affetta di derider la vanità dell’ambizione umana, e par che trionfi per essere andato a voto il disegno di Costantino, l’immortale cui nome, dice, che adesso s’è perduto nella volgar denominazione d’Istambol, che è una corruzione che fanno i Turchi delle parole εις την πογιν (alla città). Ma sempre si conserva il nome originale di Costantinopoli: in primo luogo, appresso le nazioni dell’Europa, 2. appresso i Greci moderni, 3. appresso gli Arabi, gli scritti de’ quali sono sparsi per l’ampio