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98 storia della decadenza


Nell’autunno del primo anno della persecuzione i due Imperatori s’incontrarono a Roma per celebrare il loro trionfo; sembra che dalle segrete loro deliberazioni provenissero varie leggi oppressive, e la diligenza de’ Magistrati fu animata dalla presenza de’ loro Sovrani. Dopo che Diocleziano si fu dimesso dalla porpora, furono amministrate l’Italia e l’Affrica sotto nome di Severo, e restarono esposte senza difesa all’implacabile odio di Galerio, da cui egli dipendeva. Fra’ Martiri di Roma, Adautto merita di esser fatto noto alla posterità. Egli era di una famiglia nobile dell’Italia, e per i gradi successivi della Corte si era innalzato fino all’importante uffizio di tesoriere del privato erario del Principe. Adautto è anche più osservabile per essere stata l’unica persona elevata in grado e cospicua, che sembri aver sofferto la morte in tutto il corso di questa generale persecuzione1.

La ribellione di Massenzio immediatamente restituì la pace alle Chiese dell’Italia e dell’Affrica, e quell’istesso tiranno, che oppresse ogni altro ceto de’ suoi soggetti, si dimostrò giusto, umano ed anche parziale verso gli afflitti Cristiani. Egli contava sulla lor gratitudine ed affezione, e supponeva molto naturalmente, che le ingiurie, ch’essi avevan sofferto, ed i pericoli, a’ quali sempre temevano di essere esposti per parte del suo più inveterato nemico, gli assicurerebbero la fedeltà di un partito, già considerabile pel numero e per l’opulenza2. Anche la condotta di Massenzio

  1. Euseb. l. VIII. c. 2. Gruter. Inscr. p. 1171. n. 18. Ruffino ha sbagliato intorno all’uffizio di Adautto, ugualmente che intorno al luogo del suo martirio.
  2. Euseb. l. VIII, c. 14. Ma siccome Massenzio fu vinto da Costantino, faceva a proposito per Lattanzio di por la sua morte fra quelle de’ persecutori.