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252 storia della decadenza

essere i soli eredi dell’alleanza, e temevano di scemare il valore della loro eredità, se la dividevano troppo facilmente con gli stranieri della terra. Una comunicazione più estesa coll’uman genere dilatò le loro cognizioni senza correggere i loro pregiudizi, e se il Dio d’Israele acquistava qualche nuovo devoto, ciò era dovuto al genio incostante del politeismo, piuttosto che allo zelo attivo de’ suoi missionari1. Sembra, che la religione Mosaica sia stata instituita per un paese particolare, e per una sola nazione; e se rigorosamente si fosse osservato il precetto, che ogni maschio tre volte l’anno si presentasse avanti il Signore Dio, sarebbe stato impossibile che i Giudei si fossero estesi oltre gli angusti limiti della Terra Promessa2. Si tolse in vero di mezzo simil ostacolo mediante la distruzione del tempio di Gerusalemme; ma in tal distruzione restò involta la parte più riguardevole della religione Giudaica; ed i Pagani, che avevano sempre udito con maraviglia la straordinaria descrizione di un santuario voto di numi3, non sapevano immaginare qual esser potesse l’oggetto, e quali gl’istrumenti di un culto privo di tempj e di altari, di sacerdoti e di

  1. Tutto ciò che appartiene ai proseliti degli Ebrei, è stato molto eruditamente trattato dal Basnagio (Hist. des Juifs l. VI, c. 6, 7).
  2. Vedi Exod. XXIV. 23. Deuter XVI. 16. i Commentatori ed una nota molto considerabile nell’Istoria universale. Vol. I. p. 603 ediz. in fol.
  3. Quando Pompeo, servendosi, o abusando piuttosto del diritto di conquistatore, entrò nel Sancta Sanctorum, fu osservato con istupore nulla intus Deum effigie vacuam sedem et inania arcana. Tacit. Histor. V. 9. Relativamente a’ Giudei questo era un detto popolare, che

    Nil praeter nubes, et coeli numen adorant.