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172 storia della decadenza

tolo di Augusto1. Furono gli onori dell’anzianità e della precedenza accordati al primo di questi Principi, ed egli sotto un nuovo titolo continuò ad amministrare il suo antico dipartimento della Gallia, della Spagna e della Britannia. Il governo di quelle ampie Province era sufficiente ad occupare i talenti, ed a soddisfare l’ambizione di lui. La clemenza, la temperanza e la moderazione distinguevano il dolce carattere di Costanzo, ed i felici suoi sudditi ebber sovente occasione di paragonare le virtù del loro Sovrano coi trasporti di Massimiano, e fino cogli artifizi di Diocleziano2. In luogo d’imitare il lor fasto e la loro magnificenza orientale, conservò Costanzo la modestia di un Principe Romano. Egli dichiarava con non affettata sincerità, che il suo più stimato tesoro era nei cuori del suo popolo, e che qualunque volta la dignità del trono o il pericolo dello Stato esigesse qualche straordinario sussidio, egli poteva sicuramente contare sulla loro gratitudine e liberalità3. I provinciali della Gallia, e della Spa-

  1. Il Sig. di Montesquien (Considerations sur la grandeur et la decadence des Romains, c. 17.) suppone sull’autorità di Orosio e di Eusebio, che in quella occasione l’Impero per la prima volta fu realmente diviso in due parti. È difficile però di rinvenire in qual parte il sistema di Galerio differisse da quello di Diocleziano.
  2. Hic non modo amabilis, sed etiam venerabilis Gallis fuit, praecipue quod Diocletiani suspectam prudentiam, et Maximiani sanguinariam violentiam Imperio ejus evaserant: Eutrop. Breviar. X. I.
  3. Divitiis Provincialium (vel Provinciarum) ac privatorum studens, fisci commoda non admodum affectans; ducensque melius publicas opes a privatis haberi, quam intra unum claustrum reservari. Id. ibid. Egli portò questa massima tanto innanzi, che ogni qualvolta facea trattamento, era obbligato a prendere in prestito un servito di argenteria.