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Statuto o Capitoli del 1476. — I documenti sul Monte detto «di Pietà dei poveri del Comune di Prato» risalgono al 1476. Il primo à la data del 22 Ottobre ed è lo Statuto del Monte stesso compilato da Otto Cittadini, eletti dal Consiglio Generale con piena autorità, per porre rimedio alle infinite usure mediante le quali per molti anni passati i prestatori avevano «divorato e consunto le sostanze degli uomini della Terra di Prato». II capitolo 1° di tale Statuto dichiara che Dio onnipotente à ispirato nella mente del ferventissimo banditore dello Spirito Santo, frate Cherubino da Spoleto dell’osservanza dell’ordine dei Minori, di predicare nella Terra di Prato e fra le altre opere buone di esortare gli uomini di essa al «Monte della Pietà, per comodità dei poveri calamitosi e miserabili». Mosso il Consiglio Generale «dagli ottimi precetti et dalle laudabili ammonizioni» del frate sunnominato ha dato a noi — dicevano i surricordati otto Cittadini — l’incarico di soddisfare per ogni via e per ogni modo opportuno alla comodità e al bisogno dei poveri e noi abbiamo cercato i mezzi per ordinare e stabilire il Monte «secondo Dio e senza gravamento di coscenza» avendo avuta, oltre che fra noi, «matura et diligente disamina con eccellente parere perfetto consiglio di maestri et professori di sacra teologia e di pii altri uomini acciò idonei di quanto importa a coscienza».

Prima costituzione del «corpo» o capitale. — Dopo questa specie d’introduzione vengono altri 19 lunghi Capitoli. Il 2° sulla provvisione dei danari ordina che «le case pietose di Prato prestino al Comune» pel Monte da erigersi fior. 1000, cioè il Ceppo di Francesco di Marco 300, il Ceppo vecchio 200, 200 lo Spedale del Dolce e 100 quello della Misericordia. Quanto agli altri 200 gli otto Statutari ebbero tanta