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hiudono...

Teobaldo, che fortunatamente giunge in tempo per entrare, si appressa al finestrino onde provvedersi del biglietto...

— Primi o secondi? chiede il dispensatore mettendo il naso al finestrino.

— Che primi! che secondi! grida Teobaldo — Col popolo!... io vado col popolo!... sempre col popolo!... Ai terzi! ai quarti... se ce ne sono...!

— I terzi posti sono là abbasso... all'altro finestrino....

— Là abbasso! Ah! comprendo! Là abbasso!... E sempre basso, sempre umiliato, sempre avvilito lo si vuol tenere questo povero popolo!... Categorie! sempre categorie!... Oh sorgi, una volta! — rompi i ceppi! — ripiglia il tuo vigore, leone prostrato — infrangi le inique barriere!..... Ehi, di là! Un biglietto dei terzi per Monza!

E in proferire queste parole, Teobaldo ingrossa la voce e fa spiccare le sillabe, perchè i circostanti abbiano a notare ch'egli si è degnato di prendere un biglietto di terza classe....

— Ecco un signore, che incomincia di buon'ora ad economizzare il denaro, dice un padre di famiglia a due suoi figliuoletti. Io però non approvo tali economie... Ciascuno nel mondo deve tenere il proprio rango.

— Sarà qualche spiantato, cui mancano dicianove soldi a fare una lira, dice un lion, che ha preso un biglietto di prima classe...

— Veh! quell'imbecille di Brentoni, che va ai terzi posti per darsi l'aria di democratico!... E dire che l'altra sera agli Angioli ha lanciato una bottiglia contro il piccolo, perchè tardò tre minuti a portargli un sigaro!

Ma il nostro demagogo non si accorge de' poco benevoli commenti che i circostanti fanno sul di lui conto. Tutto radiante nel viso, egli attraversa il porticato per entrare nella sala d'aspetto...

— Dall'altra parte, signore!... Laggiù! più abbasso! dice l'uffiziale che sta alla porta... — Qui non entrano che i primi ed i secondi.

— Al diavolo i secondi ed i primi! Al diavol