Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/233

— Ebbene...?

— Tre parole in tedesco... Quousque tandem abutere!... Io me lo farò tradurre a Menaggio...

— Avete visto come il più giovane divenne rosso quando si è parlato di Cavour!

— E l'altro... non ha tremato al solo nome di Garibaldi?

— E tutti e due non si sono guardati, quando io ho parlato delle transazioni?

— Basta! io vi prometto, o signorine, che a Menaggio l'uno sarà servito a dovere!

— Dell'altro, che viene a Bellano, ci incarichiamo noi!

— Bisogna farlo morire a fuoco lento!

— Contate sulla nostra lealtà, sulla nostra franchezza...

— Sono due tedeschi!

— Due gesuiti!

— Due esploratori!

— Due spie!!!


CAPITOLO III.

Una serva rivoluzionaria.


All'indomani, sullo spuntare del giorno, il Gallina col maniscalco ed il sergente furiere della Guardia Nazionale, uscirono da Menaggio per recarsi ad una casicciuola poco discosta dal paese, ove la sera precedente avea preso alloggio il professore di scienze naturali signor Candido Frigerio, il supposto emissario dell'Austria.

— Compagni! diceva il Gallina; qui bisogna dar prova di abilità politica — bisogna condurre la faccenda in tal guisa che dal male nasca il bene. Noi ci serviremo di questo istromento del dispotismo per giovare alla causa italiana, per rassicurare le sorti del nostro paese.

— Bravo! benone! ben parlato! soggiungeva il maniscalco. Colui è venuto per spiare ciò