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152 LA GERUSALEMME

LXXIV.


     Oh come il volto han lieto, e gli occhj pregni
Di quel piacer che dal cor pieno inonda,
Questi tre primi eletti, i cui disegni
588La fortuna in amor destra seconda.
D’incerto cor, di gelosia dan segni
Gli altri, il cui nome avvien che l’urna asconda:
E dalla bocca pendon di colui
592Che spiega i brevi, e legge i nomi altrui.

LXXV.


     Guasco quarto fuor venne, a cui successe
Ridolfo, ed a Ridolfo indi Olderico;
Quinci Guglielmo Ronciglion si lesse,
596E ’l Bavaro Eberardo, e ’l Franco Enrico:
Rambaldo ultimo fu, che farsi elesse
Poi, fe cangiando, di Gesù nemico;
Tanto puote Amor dunque? e questi chiuse
600Il numero de’ dieci, e gli altri escluse.

LXXVI.


     D’ira, di gelosia, d’invidia ardenti
Chiaman gli altri Fortuna ingiusta e ria:
A te accusano, Amor, che le consenti
604Che nell’imperio tuo giudice sia.
Ma perchè instinto è dell’umane menti,
Che ciò che più si vieta, uom più desia,
Dispongon molti, ad onta di Fortuna,
608Seguir la donna, come il ciel s’imbruna.